Il video incluso in questo post è la testimonianza di un altro passo compiuto verso la distribuzione globale dell’accesso a Internet.
All’interno del suo progetto Internet.org – che prevede di irradiare dal cielo il segnale di connettività alla Rete utilizzando droni e satelliti – il 28 giugno scorso, dopo 96 minuti di volo ininterrotto, Facebook è riuscita a completare il primo test di volo del suo drone aereo.
Aquila – così si chiamano il velivolo e l’omonimo progetto – è ancora in via di sperimentazione e rappresenta un elemento fondamentale nel piano di Facebook per portare Internet a quei 4 miliardi di persone in varie zone della Terra che ancora non sono raggiunte dalla connessione Web.
Cosa Funziona Già
Il test effettuato sul drone ha fornito agli addetti ai lavori molti dati su aerodinamicità e autonomia energetica.
Queste informazioni saranno utilizzate per far evolvere Aquila verso quella che dovrà essere la sua versione finale: un velivolo capace di sorvolare zone di circa 60 miglia di diametro senza un equipaggio, alimentandosi autonomamente con energia solare e irradiando al suolo raggi laser e onde millimetriche da un’altezza di quasi 18 chilometri.
“Aquila sarà progettata per essere energeticamente iper-efficiente, così che possa volare per 3 mesi consecutivi ad ogni sua uscita. Il velivolo avrà l’apertura alare di un piccolo aereo, ma a velocità di crociera consumerà soltanto 5000 watts, vale a dire la stessa quantità di energia che serve per far funzionare in contemporanea 3 asciugacapelli.”
ha riferito Jay Parikh, capo dell’ingegneria e delle infrastrutture dell’azienda di Palo Alto.
Cosa Dovrà Funzionare
Resta il fatto che il piano è ambizioso e richiederà ancora molto tempo e impegno per essere realizzato.
Basti pensare che l’attuale record del mondo per il volo più lungo effettuato da un velivolo privo di equipaggio è di sole 2 settimane. Facebook avrebbe quindi un sacco di lavoro ancora da fare e il lancio di questa tecnologia sembra essere ancora distante qualche anno.
Aggiunge Parikh:
“Nei prossimi mesi e anni effettueremo una lunga serie di test, per i quali ci aspettiamo diversi ‘necessari’ fallimenti; impariamo di più quando portiamo le prestazioni dell’aereo al limite.”
In particolare, durante lo sviluppo del prototipo, lo staff dovrà essere in grado di superare almeno 3 grandi sfide:
- assicurare che il drone possa sfruttare al meglio l’energia solare, in maniera da sostenersi per tutta la durata del piano di volo (quindi anche durante le ore notturne e i periodi invernali);
- ottimizzare l’uso dei laser e delle onde millimetriche per fornire una connessione Internet stabile e affidabile;
- assicurarsi il sostegno di governi e operatori di telecomunicazioni, per garantire un futuro al progetto.
Una volta soddisfatti questi 3 obiettivi, la fase finale prevede anche l’installazione a terra di access-point e ripetitori, capaci di convertire il segnale laser ricevuto dai velivoli in un ordinario segnale WiFi, adatto a supportare la connessione dei comuni dispositivi mobili.
L’Inarrestabile Corsa al WiFi Globale
Nonostante quindi Facebook abbia incontrato qualche ostacolo nel suo percorso per portare un WiFi globale dappertutto (come, ad esempio, il rifiuto del governo indiano rispetto all’iniziativa), Zuckerberg e il suo team sembrano avere le idee chiare rispetto alle prossime tappe da coprire lungo il percorso.
Allo stesso tempo, anche Google continua a lavorare su questo obiettivo – come riportato in questo precedente post di WiSpot -, portando la sfida tra i due colossi a livelli sempre più alti.
Chi la spunterà per primo? Staremo a vedere.