Pare che Facebook, Google e Microsoft siano ufficialmente impegnate in una sorta di “corsa allo spazio”, traslata ai giorni nostri.
Questa volta, però, il traguardo non è far arrivare l’uomo sulla Luna, bensì quello di distribuire per primi l’accesso globale a Internet.
Garantire l’accesso al Free WiFi non sarà una questione di massima priorità, ma è un’iniziativa alla quale si sta lavorando duramente ormai da diversi anni. Lo scopo è quello di ampliare in maniera imponderabile il bacino di utenti che utilizzano i servizi forniti da queste grandi compagnie.
Quando in marzo Facebook – come parte del suo progetto Internet.org – aveva reso pubblica l’intenzione di sperimentare l’utilizzo di droni, avevamo già parlato nel nostro blog dei piani escogitati dalle più famose Internet Company per diffondere l’accesso a Internet alle aree del globo ancora non servite dalla Rete.
Più recentemente, proprio l’azienda di Palo Alto ha reso i suoi piani ancora più ambiziosi, annunciando che è in corso un’operazione per lanciare un satellite che “porterà l’accesso a Internet a una grande parte dell’Africa Sub-sahariana”, e probabilmente in altre parti del mondo che sono in via di sviluppo.
Il lancio è previsto per il prossimo anno e dovrebbe costituire il mezzo per fornire accesso a Internet tramite segnale WiFi dall’orbita terrestre.
Il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg ha illustrato ulteriori dettagli al riguardo in un suo recente post sul social network:
Sono orgoglioso di annunciare il nostro primo progetto per diffondere l’accesso a Internet dallo spazio. All’interno del nostro impegno nel progetto Internet.org per connettere il mondo, stiamo lavorando con Eutelsat per lanciare in orbita un satellite che connetterà milioni di persone.
Durante lo scorso anno Facebook ha sperimentato l’utilizzo di aerei e satelliti per veicolare l’accesso a Internet dal cielo alle comunità terrestri. Per connettere le persone che vivono in regioni remote, le infrastrutture di connettività tradizionali sono spesso inefficienti, quindi c’è bisogno di trovare nuove tecnologie.
Come parte della nostra collaborazione con Eutelsat, un nuovo satellite chiamato AMOS-6 porterà la copertura Internet a larga parte dell’Africa Sub-Sahariana. Il satellite è attualmente in costruzione e verrà lanciato nel 2016 all’interno di un’orbita geostazionaria che coprirà larghe parti dell’Africa meridionale, occidentale e orientale. Lavoreremo con i nostri partner locali su queste regioni per iniziare le comunità all’uso dei servizi Internet forniti via satellite.
Questa è solo una delle innovazioni su cui stiamo lavorando per completare la missione di Internet.org. La connettività cambia le vite e le comunità. Continueremo a lavorare per connettere il mondo intero — anche se ciò significa guardare oltre il nostro pianeta.
Quanto a Google?
Forse non del tutto convinta dal suo Project Loon, che vedrà il lancio intorno alla Terra di palloni aerostatici con funzioni di ripetitori WiFi e che dovrebbe essere inaugurato a marzo 2016 in Sri Lanka, l’azienda sembra aver deciso di cominciare subito – e “da terra” – la sua opera di distribuzione di accessi tramite WiFi in giro per il Globo.
Recentemente ha infatti annunciato la partnership con il governo indiano per portare la rete WiFi ad alta velocità in 400 stazioni della rete ferroviaria indiana.
Come si evolverà la situazione? Difficile prevederlo.
Di certo, le big sono disposte a tutto pur di raggiungere i propri obiettivi, anche ad allearsi per superare le vigenti questioni di diritto internazionale che potrebbero ostacolare il percorso verso l’accesso globale alla Rete.
È infatti notizia dell’11 giugno scorso, pubblicata da Technology Review, il fatto che Facebook e Google hanno presentato lettere alla Commissione Federale per le Comunicazioni statunitense (FCC – Federal Communications Commission), sollecitando l’agenzia a sostenere un “Unione Internazionale delle Telecomunicazioni”, interessata a rendere disponibile uno specifico spettro radio dedicato all’implementazione di “stazioni di piattaforma ad elevata altitudine” – cioè palloni aerostatici e droni – per l’accesso a Internet.
La prima fase di attuazione della “Dichiarazione della Connettività” è quindi cominciata e i traguardi che verranno raggiunti cambieranno il modo in cui comunichiamo per sempre. Ancora una volta.
Voi cosa ne pensate?